Eluana: la chiesa contraddice se stessa

A Welby vietarono il funerale dicendo che era un suicida confesso. Non credo che avranno coraggio di rifarlo anche con Eluana, anche se la spina è stata staccata perchè la Cassazione ha ritenuto valide le prove portate circa il fatto che fu lei ad esprimere questo parere quando poteva farlo, cioè 17 anni fa.

E’ bene ricordare però che le dichiarazioni di Welby e quelle di Eluana, non erano di “volersi togliere la vita”: entrambi amavano molto la vita. Le loro richieste erano di “rifiutare l’accanimento terapeutico” .

Tutti gli ostacoli all’interruzione dell’idratazione e dell’alimentazione per Eluana, come richiesto ininterrottamente dal padre da 17 anni a questa parte, sono direttamente ascrivibili a pressioni della chiesa cattolica sul mondo della politica e della magistratura. Su questo direi che non c’è alcun dubbio. Se il papa si fosse espresso dicendo “imploro ke Eluana fenka laziata lipera di tornare alla casa tel patre”, non ci sarebbe stato nessun contrario all’interruzione delle terapie.

La cosa doppiamente grottesca è che la chiesa cattolica nel Catechismo scrive:

2278 – L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’« accanimento terapeutico ». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.

In buona sostanza: nel catechismo c’è scritto che la macchina si può staccare, e la decisione può essere presa anche dai parenti.

Ma allora perchè tutto questo can can? Perchè il padre di Eluana non ha scelto di fare le cose “in cammuffa” ma ha scelto una via pubblica, e questa via pubblica avrebbe potuto rimettere in discussione il dibattito su una legge sull’eutanasia.

La chiesa cattolica, quindi, ha torturato Eluana e la sua famiglia per 17 anni,  senza alcun supporto ne’ biblico ne’ magisteriale, solo con l’obiettivo di lasciare reato ciò che essa considera “peccato”, cioè l’eutanasia.

La confusione con l’eutanasia è stata appoggiata dai vescovi e, in modo particolarmente fanatico, dal quotidiano della CEI, Avvenire.

Il Card. Javier Lozano Barragan dovrebbe leggere l’articolo “Il diritto di morire: un documento disatteso” del gesuita Padre Mario Beltrami dell’Aloisianum di Gallarate, pubblicato su Dolentium Hominum, n.68, 2008, pagg. 57-62. E’ la rivista del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari (Pastorale della salute), cioè dell’ufficio vaticano di cui Barragan è il responsabile. L’articolo approfondisce l’interpretazione corretta da dare alla rinuncia all’accanimento terapeutico di cui parla l’art. 2278 del Catechismo della Chiesa Cattolica con conclusioni che, applicate al caso Englaro, portano a soluzioni radicalmente diverse da quelle sostenute nella campagna in corso.

I vescovi italiani dovrebbero leggere il documento “Christliche Patientenverfugung” (Disposizioni sanitarie del paziente cristiano). Si tratta di un testo firmato congiuntamente nel 1999 (e rivisto nel 2003) dalla Chiesa cattolica tedesca e da tutte quelle evangeliche, proposto ai cristiani tedeschi e contenente un testo con disposizioni sul fine vita (una specie di testamento biologico). Pare che esso sia già stato sottoscritto da più di tre milioni di persone. Vi si dicono, tra l’altro, cose chiarissime sul rispetto della volontà del malato, sulla differenza tra eutanasia attiva e eutanasia passiva e sull’accanimento terapeutico. Cose del tutto diverse di quelle di cui straparlano gli organizzatori della campagna che è stata in atto nel nostro paese. (fonte: comunicato stampa N.S.C., 4/02/09)

Sono felice e fiero di essere uscito dalla chiesa cattolica all’epoca della vicenda Welby, e oggi rinnovo il mio sdegno e “scuoto la polvere dai miei calzari”.

E aggiungo: se dovessi finire anche io in condizioni simili (vita vegetale, demenza, incapacità di volere) prego chiunque sia mio amico di trovare rapidamente un modo, anche doloroso, purchè abbastanza rapido, di farmi andare all’altro mondo. Una coltellata, un’iniezione d’aria, un litro di whisky nella flebo… qualsiasi cosa, ma niente cause legali. Agite nell’ombra e di nascosto. Possibilmente whisky irlandese invecchiato almeno 16 anni. Bevetene prima ovviamente un lungo sorso alla mia salute.

E spaccatemi anche la bottiglia sul cranio, per sicurezza. E poi fate una bella festa, alla faccia di quegli stronzi che mi avrebbero voluto torturare.

Guarda caso, quando il papa arriva alla fine, per lui niente accanimento terapeutico. Chissà come mai…

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2 thoughts on “Eluana: la chiesa contraddice se stessa

  1. Ti piacerebbe un litro di uischi nella flebo, eh?.. ;-D

    Riguardo Eluana non posso far altro che dire che il nostro paese ha perso un’ottima occasione per dimostrare di avere ancora un briciolo di dignità. Il resto, a mio avviso, sono solo chiacchiere

  2. Ciao. Ti leggo per caso. Credo che ciascuno abbia il diritto di pensare ciò che vuole. Cioè possa anche decidere anche arrivare a decidere a priori ciò che vuole pensare. C’è ancora qualcuno che si illude di poter trovare, con molta fatica, una verità che rimanga tale indipendentemente da chi la sta pensando. Comunque bisogna sempre decidere di chi ci si fida, perchè non è possibile conoscere ‘i fatti’ senza la mediazione di qualcuno, anche della nostra stessa capacità di leggerli, e in troppi sono pronti a usare travisare mistificare e strumentalizzare ‘i fatti’e ,purtroppo, le persone per loro fini fintamente pubblici. Mi spiace che tu ti sia arreso così ad un facile ‘buon senso’ laicista (= anticristiano)e, ritengo io, sostanzialmente e disperatamente antiumano. Se non è così (l’esserti arreso), buon cammino: a chi la cerca con perseveranza la sapienza (anche quella con la S minuscola) prima o poi si fa trovare. Con immutato affetto.

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